lunedì 2 novembre 2015

Solo un attimo

Cari arcieri,
Vi proponiamo oggi una poesia scritta da una nostra cara socia che descrive in un bellissimo modo l'essenza del nostro tiro. Alla prossima!












Solo un attimo
Un gesto antico, quasi quanto l’uomo,
richiama alla mente una pace perduta,
un legame eterno, che mai si è dissolto.
Il tempo sembra immobile, il silenzio è assoluto,
la luce che filtra timida
tra le fronde degli alberi,
e questo odore di terra smossa, appena pestata,
che riporta alle origini,
che ricongiunge alla vita:
un grembo materno mai scordato.
Tu che imbracci il tuo arco,
che piano respiri, lo adegui al ritmo naturale.
L’aria entra dentro, lenta, lenta,
fino a diventare sospiro lieve,
tu diventi leggero, ti svuoti, la mente arresta i pensieri.
E mentre
tendi il braccio e piano lo alzi,
ecco che tutto si annulla, fino a scomparire.
Il respiro si ferma, la mente si arresta,
il tuo corpo si
tende, si inarca,
un refolo di vento timido ti accarezza,
un canto improvviso si leva leggero: quasi un invito,
tu non odi, non respiri, fermo immobile, nulla può.
Solo tu, il tuo arco e un punto da cogliere.
Le tue dita rilasciano la freccia, è un momento magico,
entra nel bersaglio, ma non lo hai deciso.
Come per incanto il tuo corpo riprende vita,
si anima, respira, si distende,

sente il contatto con la terra.
Tu sei la freccia, tu l’arco, tu il bersaglio,
per un attimo, un senso infinito di pace interiore,
solo per un attimo: tutto ciò che desideravi era lì.

Manuela Favarato

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